Nella notte tra il 6 e il 7 marzo il Presidente Conte ha firmato il decreto del Presidente del Consiglio, maldestramente pubblicato in bozza dalla stampa.
Il Presidente ha stamane biasimato il comportamento della stampa e alle ore 09.30 di oggi non era ancora visionabile il testo definitivo.
Sono entrate in “AREA DI CONTROLLO” anche le provincie di Asti e di Alessandria, come da banner delle ore 09.30 su RAI NEWS
ORE 09.39 CHIUSE LOMBARDIA E ALTRE 14 PROVINCE
Dalla riunione del Centro Coordinamento Soccorsi in Provincia di stamani, con la presenza di Prefetto e Sindaci, domenica 08 marzo, conclusasi nella tarda mattinata, sono emerse le indicazioni sostanziali per il nostro territorio astigiano.
Queste informazioni giungono direttamente e tempestivamente ( ORE 15.00 di domenica 8 marzo) dal Sindaco di Castelnuovo don Bosco (AT).
Asti non è una zona rossa ( stile Codogno ) ma è zona allertata ( o AREA DI CONTROLLO)
Lavoro: non si è in isolamento. Si può andare a lavorare a Torino, Cocconato, Cuneo, ecc...
Il datore di lavoro deve rilasciare al dipendente, collaboratore ecc., una dichiarazione che attesti che questi è un suo dipendente ecc.. impiegato, operaio. ecc .. e nel contempo e mettere in atto tutte le profilassi utili (far lavare le mani arrivati, disinfettare, scaglionare gli ingressi, incentivare i congedi e le ferie...). Terminato l’orario di lavoro si può tornare a casa tranquillamente.
Bisogna ridurre al minimo gli spostamenti se non per comprovate esigenze (se si può lavorare da casa, si deve lavorare da casa);
Non esiste un divieto assoluto di trasferimenti, ma bisogna poterlo motivare.
Il testo del decreto indica: comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute.
Non vi è blocco delle merci, per cui supermercati e negozi continueranno ad essere riforniti.
Bar, ristoranti, pub e simili sono possono essere aperti dalle 06.00 alle ore 18.00; se durante gli orari di servizio possono far rispettare le norme di cautela.
Alimentari e farmacie, anche della grande distribuzione, non chiudono, ma devono essere adottate misure sul luogo per ridurre le persone all’interno.
I centri commerciali devono chiudere nel fine settimana.
In questo momento mancano maggiori chiarimenti dal Governo.
Invito: essendo chiuse le attività di svago e le scuole, è importantissimo prestare massima attenzione alla conduzione delle nostre attività lavorative.
Il principio è evitare che le persone si aggreghino in quanto il virus si diffonde con estrema facilità. La situazione è in continuo mutamento. Rispettando queste precauzioni tutti insieme la situazione può migliorare. Al contempo, la mancanza di responsabilità unita a comportamenti non virtuosi, può direttamente o indirettamente peggiorare la situazione.
Non sono previste per la nostra zona ( AT AL e le zone di cui al DPCM di domani ), da quanto appresso a tutt’oggi, rinvii di scadenze, sospensioni di pagamento, o quant’altro.
Si ricorda che comunque che era già in vigore per il settore turistico-alberghiero ( Alberghi e Agenzie Viaggio) la sospensione di versamenti, ritenute, contributi e premi.
I nostri uffici domani decideranno una riduzione degli orari e le misure da mettere in atto nel rispetto delle prescrizioni del Comitato Provinciale.
Daremo sempre tutte le informazioni necessarie.
Studio Aiassa - Dottori Commercialisti
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